Il 24 febbraio 2024 presso la nostra sede operativa di Gallarate sarà presentato a tutti i soci ARI , ARI RE, ai Media, Istituzioni e Partecipanti, il Progetto Carrington.
Il progetto Carrington è un’iniziativa di fondamentale importanza per la nostra comunità radioamatoriale e per la sicurezza delle nostre comunicazioni.
Domenica 17 dicembre gli operatori ARI RE odv con vero spirito OM hanno dato la loro disponibilità a partecipare ad un importante prova di sintonia radio (Rete Zamberletti) e di operatività delle antenne installate sui municipi della Provincia di Varese.
In questa 34a prova sono stati attivati oltre 70 Municipi e alcuni enti ed istituzioni come i VVF di Varese, la CRI, le Ferrovie Nord e il centro di ricerca Ispra. E’ la seconda prova del 2023, la prima aveva visto coinvolti gli altri 60 e più comuni sempre della Provincia di Varese.
L’’onorevole Giuseppe Zamberletti fondò, insieme all’ARI – Associazione Radioamatori Italiani, la Rete Nazionale a seguito del devastante terremoto dell’Irpinia e della Basilicata del 1980 per assicurare stabilità e sicurezza alle trasmissioni radio, soprattutto in caso di collasso delle altre infrastrutture di comunicazione.
Sono trascorsi più di quarant’anni da quando, nel 1981, prese vita, su iniziativa di un gruppo di radioamatori, il progetto di una Rete alternativa di radiocomunicazioni di emergenza, che tutt’oggi resta attiva e viene testata mensilmente con una specifica esercitazione. Tale gruppo, composto da Giovanni Romeo, Franco Campanelli, Settimio Sordi e Bruno Surace, si propose di presentare a tutte le Prefetture del territorio Italiano un progetto denominato “Rete Radiocomunicazioni Alternative di emergenza” operativa su frequenze HF, sviluppata sulle potenzialità e le capacità dei radioamatori aderenti all’A.R.I.
I giovani volontari di ARI RE forse non conoscono il contributo che i radioamatori del CER (Corpo Emergenza Radio poi costituita ARI RE) diedero in occasione del disastro in Valtellina iniziato il 18 luglio del 1987.
In questi giorni la nostra chat su WhatsApp è stata molto movimentata riguardo la meteo presentatasi con fenomeni estremi su tutta la Regione Lombardia. Alcuni di noi hanno “perso” anche le antenne, ma è un disagio ridotto rispetto alle vittime e ai notevoli danni riportati da infrastrutture, case ed auto. Grandine di alcuni cm caduta in molte zone, venti che hanno soffiato oltre i 100 Kmh ( zona San Siro Milano registrati 108 !) accumuli piovosi notevoli. Unico lato meno violento è stato l’accumulo non eccessivo in poche ore di pioggia. Nessuna stazione ha mai superato negli ultimi eventi temporaleschi più di 100 mm. E menomale perchè la situazione meteorologica è stata molto simile al nubifragio accaduto nel luglio del 1987 in Valtellina. Iniziò anche lì con l’anticiclone di origini atlantiche (quello di questi giorni che ha portato le temperature oltre i 35° è stato di origine africana) , scesero poi correnti fredde provenienti dall’artico originando un vortice ciclonico profondo sulla Manica. Erano altri tempi e le allerte meteo non erano ancora “nate”.
Già il 15 luglio radioamatori della Alta Savoia segnalavano via radio, essendo tutte le comunicazioni telefoniche interrotte, gravi danni dalle parti di Annecy. Solo il centro Geofisico di Varese con Salvatore Furia diramò l’allerta meteo inviando un fax all’Ing. Moiraghi responsabile della nuova Protezione Civile della Lombardia. Il 17 luglio sulla base delle osservazioni meteo in corso, il Centro Geofisco Alpino allertò le prefetture interessate e il Dipartimento di Roma .
Fu la prima volta che si formò una catena informativa tra organi tecnico-previsionali e decisori di P.C. Praticamente fu il primo vero ” avviso di condimeteo avverse” .
La Lombardia era la prima regione ad avere ancor prima della legge 225/92 , nel 1987 un servizio regionale di P.C. Era già presente la struttura del volontariato. Non c’era L’ARPA, ma era il centro geofisico di Varese che comunicava alla struttura del soccorso i dati pluviometrici e previsioni meteo. Grazie a quell’allerta meteo del Centro Geofisico Le Prefetture avvisarono i Sindaci e si salvarono molte vite. Si sgomberarono campeggi, furono presidiate strade e ponti, argini dei fiumi e laghi anche di notte e proprio nella notte tra il 17 e 18 luglio si attuarono tutte le precauzioni possibili per salvaguardare le persone.
Il 18 era un sabato e dalla mattina iniziò il disastro coinvolgendo un vasto territorio, dalla Valtellina alla Val Brembana e la Val Camonica frane e straripamenti, interrompendo vie di comunicazione, ferrovie. Molti comuni rimasero senza elettricità. Ci furono danni ad abitazioni, capannoni, industrie e aziende agricole.
Soprattutto le difficoltà per i soccorsi erano dovute alla mancanza di comunicazione.
Linee telefoniche interrotte, la Valtellina risultò da subito la più colpita, intervennero i corpi d’armata degli alpini e i radioamatori assicurarono le radiocomunicazione d’emergenza tra la sala operativa di Regione Lombardia e la Prefettura di Sondrio.
Riportiamo l’articolo dell’ex e compianto coordinatore dell’allora ARI CER I2JSN Gianni Salvi.
“Il 18 c.m., mi trovavo con la mia famiglia sul Lago Maggiore a trascorrere un periodo di vacanze. Alla sera, sulle frequenze VHF ed UHF che normalmente ascolto, ho recepito che stava accadendo qualcosa di insolito e di particolarmente grave in Valtellina e nelle Valli Bergamasche. La pioggia, caduta per ore e ore (n. di ik2ilw 350/400 mm) a causa di forti temporali nelle zone, stava causando vittime e disastri immani. Via radio ho contattato subito gli amici del CER-Milano ed e’ iniziata la fase di allertamento del sistema. Direttamente con un ricevitore radio casalingo ho captato a fatica i segnali in 80 metri emessi dalle stazioni radio della rete delle Prefetture che nel frattempo era stata attivata. Erano presenti in rete le Prefetture di Varese, Como, Bergamo e Sondrio. La ricezione della stazione radio di quest’ultima era molto difficoltosa. Alle ore 23 circa 1’attività su questa rete e’ stata sospesa. Nel corso della notte, viste le condizioni di necessità estrema, gli amici di Milano con i responsabili della Protezione Civile della Regione Lombardia, decidevano di mettere in attività la Sala Operativa Regionale e la sua stazione radioamatoriale. Vista l’impossibilita’ di contattare direttamente i colleghi radioamatori valtellinesi che coordinati dalla Prefettura di Sondrio stavano svolgendo traffico di emergenza sul locale ripetitore R5, i responsabili del CER-Milano, in accordo con quelli della Regione Lombardia decidevano di inviare all’Ospedale di Sondalo, utilizzando un elicottero messo a disposizione dalla Regione stessa, le apparecchiature necessarie ad attivare un “link” in UHF, già sperimentato in occasione dei Campionati Mondiali di Sci del I985, al fine di potere stabilire un contatto diretto tra il Centro Trasmissioni ARI-CER di Milano e la rete radio di emergenza operante in Valtellina. Preposti a questo compito due OM milanesi che, recuperate durante la notte le apparecchiature, le antenne e tutto quanto era necessario, partivano dall’aeroporto di Bresso e raggiunto l’Ospedale di Sondalo alle ore 07 circa, iniziavano la loro installazione. Nel frattempo, constatato che era necessaria anche la mia presenza, decidevo di lasciare la mia famiglia al lago e di raggiungere il Centro Trasmissioni di Milano. Alle ore 12 circa attivavamo la tratta UHF e da quel momento, sino allo scioglimento della rete d’emergenza, siamo sempre stati in contatto diretto con la Prefettura di Sondrio e la sua rete su R5 Valtellina. Le notizie che da lassù giungevano continuamente al CT, venivano immediatamente passate alla Sala Operativa della Regione Lombardia ed alla Prefettura di Milano la cui stazione radio era stata nel frattempo attivata. Naturalmente, per via inversa, venivano trasmesse alla Prefettura di Sondrio tutte le richieste d’informazione che giungevano al CT e le moltissime richieste di notizie di persone, colonie di bambini, di campi di scouts o di altri, i familiari dei quali da sabato 18 non avevano avuto piu’ notizie a causa della totale assenza dei collegamenti telefonici. Le risposte a queste richieste tornavano al CT anche dopo ore perché le ricerche, effettuate da addetti del CAI o da altri volontari disponibili, dovevano essere svolte unicamente con spostamenti a piedi per mancanza di collegamenti stradali. Grazie al servizio telefonico gestito dagli scouts dell’AGESCI di Milano presso il CT e la Sala Operativa della Regione Lombardia queste risposte venivano comunicate agli interessati utilizzando le normali linee telefoniche disponibili. Contemporaneamente al traffico radio con la Valtellina il CT e’ sempre stato all’ascolto delle frequenze utilizzate dagli amici di Bergamo e di Brescia che erano in attivita’ per l’emergenza in valle Brembana ed e’ intervenuto svariate volte per chiedere o dare informazioni sino a quando questa rete e’ rimasta attiva. I due radioamatori di Milano che avevano installato il trasponder a Sondalo rimanevano sul posto per controllare le apparecchiature e le relative alimentazioni che dipendevano solamente da un motogeneratore portatile appositamente installato dato che ancora non era tornata la normale energia elettrica. Nel pomeriggio il Sindaco di Grosotto, località isolata anche telefonicamente, ha chiesto esplicitamente di poter avere al proprio fianco un radioamatore per poter comunicare le proprie esigenze alla Prefettura di Sondrio, pertanto uno dei due OM milanesi in Sondalo e’ stato dislocato in quella località. Nel pomeriggio di domenica 19 la Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Lombardia ci comunicava la possibilità di trasportare a Sondrio due persone. Considerandolo utile per i radioamatori valtellinesi che erano in continua operatività sin dalla sera prima abbiamo sfruttato l’occasione inviando due operatori radio milanesi che alle ore I9 circa si sono affiancati a quelli presenti presso la Prefettura di Sondrio. L’attività di tutta la rete radio costituita con la Valtellina e’ proseguita ininterrottamente sino al giovedì successivo quando non e’ stata più ritenuta necessaria durante le ore notturne dato che molte linee telefoniche erano state ripristinate. La Prefettura di Sondrio, se si fosse presentata la necessità, avrebbe potuto allertare telefonicamente chi di dovere a Milano e riaprire in ogni momento la rete. Il giorno 21/7, mediante un elicottero della Regione, i quattro operatori milanesi presenti in Valtellina venivano sostituiti con altri quattro rimpiazzati a loro volta il 23 e 24 da tre operatori di Parma che sono rimasti in attività sino al 26 e 27/7. Venerdì 24/7, dato che le linee telefoniche erano tornate alla normalità, abbiamo suggerito al coordinatore CER di Sondrio che concordava con noi, di insistere presso i responsabili della Prefettura di Sondrio affinché prendessero in considerazione l’opportunità di smobilitare tutta 1a rete d’emergenza dei radioamatori. Le Autorità preposte, temendo un ulteriore peggioramento delle condizioni atmosferiche con disastrose conseguenze, hanno ritenuto di dover rinviare questa decisione a lunedì 27/7 sospendendo l’attività della rete stessa solamente nelle ore notturne. Nelle prime ore del pomeriggio del 27/7 e’ giunto, dalla Prefettura di Sondrio, l’ordine di smobilitazione e gli operatori ancora impegnati hanno potuto rientrare alle loro abitazioni. NOTE TECNICHE I contatti radio tra il CT e le stazioni radioamatoriali installate presso la Prefettura di Milano e la Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Lombardia si sono svolte su una frequenza VHF ed un’altra UHF. Per quanto riguarda il “link” UHF per il collegamento con la Valtellina si sono usate le seguenti apparecchiature: CT Milano: RTX ICOM IC47I ; Amplificatore lineare “Microset 40W” ; Antenne 2X20 elementi a polarizzazione orizzontale ; Per ovviare alle perdite nei cavi d’antenna dovute all’eccessiva distanza esistente tra il trasmettitore e l’antenna si e’ dovuto utilizzare un sistema di telecomando tra la sala radio ed il locale esistente a pochi metri dall’antenna dove e’ stato posizionato l’RTX. Sondalo: RTX ICOM IC47 per i 430 Mhz ; RTX ICOM IC27 per i 144 Mhz ; Antenna 20 elementi orizzontali ; Alimentazione autonoma di emergenza con generatore da 1 Kw ; Il segnale proveniente in UHF dal CT Milano veniva traslato all’ingresso del ripetitore R5 in VHF ed ascoltato in tutta la Valle; in senso inverso anche con un piccolo RTX portatile si poteva comunicare anche con il CT Milano previa autorizzazione della Prefettura di Sondrio che fungeva da capo maglia.
Gli operatori radio impegnati in questa emergenza sono stati: I2 UPG Pelegatta Alberto , IW2BO Franzini Fulvio, IK2AYS Fraschini Davide, I2 AVF Volpi Franco, IK2CZL De Tomasi Vittorio, I2 BGH Rovighi Alessandro, IW2BCF Causin Roberto, I2 MUH Mauri Gaetano, I2 UYH Silvestri Sandro, I2 YNA Denaro Paolo, I2 EDU Trabattoni Ettore, IW2 CRT Rocchi Tiziano, I2 JSN Salvi Gian Maria, I2 WWW Martinucci Mimmo, IK2 ALO Wengler Guglielmo, I2 VGT Vergani Giuseppe, I2 JDQ Marcovati Maurizio, IW2 DFG Belinzoni Giorgio, IW2 DCD Sissa Giandomenico, IW2 DVL Quatrocchi Massimo, I2 ROQ Rognoni Dario, IW2 CEX Ladini Antonio, IK2 ANP Del Sole Angelo, IK2 EFG Chemolli Gianni, IK2 BPK Michielutti Roberto, I2 YNJ Birindelli Michele, IK2BWO Carmignano Alessandra, I2 GAG Gaggiani Sergio, IW2DHN Carera Fabio, IK2 GQQ Caldara Luciano, IW2BUY Boncristiani Antonio, IK2 ILW Andreozzi Maurizio, IK2 DKJ Della Mariga Moreno, IK2 FIL Giacchetti Enrico, I2 XLF Perego Serafino, I2 IZQ Colombo Dario, I2 ZKA Zappani Arrigo, IK2 BUF Colombo Piero, IW2CFR Bongiovanni Salvatore, I2 SBW Cicioni Giovanni, Inoltre sono intervenuti anche tre radioamatori di Parma: I4 GLN Gallina Luigi, I4 LJX Lipari Salvatore, I4 ERS Rossi Ercole. Operatività in Valtellina
Operatività in Milano Malgrado il periodo estivo che ha assottigliato notevolmente anche le fila del CER ben 40 operatori, un terzo dei quali prossimi cerini si sono alternati alle apparecchiature ufficiali per garantire i collegamenti con le zone in emergenza. Concludendo, mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che si sono messi a disposizione del CER-Milano, per quanto era necessario fare in questa occasione ed in particolare i tre amici del CER di Parma che hanno operato in Valtellina e tutti i radioamatori di Bergamo e di Brescia che hanno svolto un ottimo lavoro nelle valli bergamasche. Il Coordinatore ARI-CER per la Provincia di Milano ( I2JSN – Gian Maria Salvi )
In occasione del recente alluvione in Emilia Romagna e conseguente stato di emergenza, fondamentale anche in questo catastrofico evento è stato Il ruolo avuto dai radioamatori.
Il 20 maggio il Prefetto di Ravenna, considerata la grave situazione determinatesi sul territorio, ravvisando l’esigenza di garantire la continuità delle comunicazioni completamente interrotte tra tutti gli attori del sistema della Protezione Civile, al fine di garantire la tempestività e l’efficacia degli interventi di soccorso, ha autorizzato i radioamatori operanti nell’ambito dell’attività emergenziale ad effettuare collegamenti con le Autorità Locali dei territori isolati, applicando – per la prima volta da quando è stato emanato – l’art. 141 del Codice delle Comunicazioni elettroniche («L’Autorità competente può, in caso di pubblica calamità o per contingenze particolari di interesse pubblico, autorizzare le stazioni di radioamatore ad effettuare speciali collegamenti oltre i limiti stabiliti dall’articolo 134»).
L’applicazione dell’art. 141 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche durante l’alluvione nella Romagna è una risorsa che è stata applicata per il coordinamento delle emergenze ed offre uno strumento unico per il coordinamento delle operazioni di soccorso e ripristino.
Le autorità competenti, come alcuni passaggi audio del file audio da noi riportato, hanno fatto ampio uso di questa disposizione per facilitare la comunicazione e la condivisione di informazioni cruciali tra le diverse entità coinvolte nella risposta all’emergenza.
VVF, Sindaci, Polizia di Stato, sono riusciti a coordinarsi con la Prefettura di Ravenna tramite i radioamatori usando la nostra maglia radio.
Il Presidente dell’ARI nazionale Alessio Sacchi all’ultima riunione del CDN segnala l’operato del Socio Giovanni Bertozzi (IU4PSZ) che, nel momento del disastro, si trovava a Casola Valsenio (RA), nell’Alta Val Senio.
Le radiocomunicazioni in file audio che abbiamo documentato nell’articolo ” Una radio salva le vite” in molti passaggi riproducevano la voce di Giovanni IU4PSZ . Il paese non era stato allagato, ma era rimasto isolato a causa di frane. Inoltre le comunicazioni telefoniche erano interrotte e internet non funzionava. Bertozzi si è distinto coordinando con capacità i soccorsi.
Grazie Giovanni a te e a tutti i colleghi radioamatori emiliani e romagnoli che con le radio avete dato un contributo essenziale, l’applicazione dell’art. 141 durante l’alluvione nella Romagna ha dimostrato che la “nostra rete radio” può essere una grande alleata nella gestione delle emergenze, consentendo una risposta più rapida e coordinata per tutta la comunità.
Nota per le sezioni e zone ARI RE : il file audio che riportiamo è quello dell’articolo precedente. Se dovesse interessare, per la “scuola di radiocomunicazioni emergenza”, è disponibile il file di 8 ore assemblato da IK2GAO. Per richiederlo: info@arirelombardia.it
Questo fu il titolo a caratteri cubitali sulla prima pagina del Mattino di Napoli del 26 novembre 1980 in occasione del terremoto dell’Irpinia. La risposta delle istituzioni alle emergenze, che da sempre colpiscono il nostro Paese, risultava allora inadeguata e insufficiente.
46 anni fa il Terremoto del Friuli (6 maggio 1976): l’inizio delle trasmissioni radio di emergenza con le Prefetture Italiane da parte dei radioamatori dell’ARI